UN GAROFANO PER BETTINO — ma di che colore?
Vedo persone che si dicono socialiste ma che sposano posizioni tipiche della destra nazionalista e identitaria. La storia ci ricorda che esistette già un partito che univa “nazionale” e “socialista” nello stesso nome: il Partito Nazionalsocialista. Oggi riemerge, in altre forme, una sorta di “socialismo di destra”. E a me viene un dubbio legittimo: cosa resta, allora, del socialismo?
Se prendiamo Bettino Craxi come riferimento, e questo gruppo si chiama “Un garofano per Bettino”, non possiamo dimenticare che Craxi fu un leader del socialismo democratico europeo: filo-occidentale, anti-totalitario, riformista, laico, garantista. Combatteva le pulsioni stataliste e collettiviste ma proprio per affermare l’individuo, la libertà, la modernità, non per abbracciare nazionalismi, sovranismi o nostalgie autoritarie.
Essere socialisti non significa “sbilanciarsi a destra nei temi identitari e a sinistra quando conviene”. Significa incarnare una cultura precisa: riformista, laica, democratica, europeista, attenta ai diritti e alle libertà individuali.
Se oggi qualcuno si dichiara socialista ma parla come la destra radicale, allora qualcosa non torna. Forse il garofano che sventola non è più quello di Bettino, ma quello di un’altra storia.
A cura di Clubfturati e di acraccademia.it
Nessun commento:
Posta un commento