EccoVi.. gli obbiettivi di Acr-Crv Onlus di fatto..

Missione: “ACR (Onlus) svolge un’attività socio-culturale di prevenzione al BULLISMO. -‘dal 1987 ad oggi ”.. combatte le DEVIANZE GIOVANILI-il Cyberbullismo e "Bulli e Bullismo.. Vandali e Vandalismo” con l'OSCAR e crea protocolli d’intesa, tra operatori sociali, Associazioni, e Comitati. Breve Storia del Concorso di poesia/arti e mestieri OSCAR: Nasce nel 1987 a Milano, da un'intuizione di Sergio Dario Merzario, Rio, Semenza, Maderna e altri, prende il via il Concorso "IL BAGGESE". Acr, Repo e Paza nel 1999, lo trasformano nel trofeo lombardo ( che nel 2002 diviene TROFEO LOMBARDO LIGURE). Nel 2006 diventa OSCAR Internazionale CONTRO il BULLISMO con il contributo di Sergio Dario Merzario, Ketti Concetta Bosco , le biblioteche e l'Unicef Prov. di IMPERIA!”
associazione@acraccademia.it http://appuntamentiacr-onlus.blogspot.it/ http://www.youtube.com/watch
Care/i Lettrici/lettori! Questo è uno dei tanti Blog dell'Acr-Onlus, che con tantissime .. persone.. DONNE ..Uomini.. Giovani.. e Associazioni.. NO PROFIT.. lottano contro il BULLISMO e per la VIVIBILITA' con l' Ambiente. Il successo di un blog sta nel numero dei commenti, Vi preghiamo pertanto di commentare, anche solo con domande o con divergenze. Non abbiate paura. STIAMO LAVORANDO PER VOI... Cordialità da http://www.acraccademia.it/ e da appuntamentiacr-onlus.blogspot.it/ .. youtube.com/watch?v=uTrMRAggZ6s

lunedì 9 dicembre 2019

blogspot.com/ ..non riesco ➕ a non pensare a te..Gio' r Già ..

😗Ciao Giovedì domani ore 11 11:30 ci troviamo da don Gino in via Mengoni 3 per la semifinale dell'oscar internazionale contro il bullismo e sì alla salvaguardia ambientale... non mancare ti aspettiamo😘
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venerdì 15 novembre 2019

Oscar? Si, grazie 31a ediz. 2019/20

https://25092009messainduomoxsanpadrepio.blogspot.com/

Clicca qui x vedere le ultime proposte dei soci e dei lettori di acr
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mercoledì 6 novembre 2019

https://youtu.be/04854XqcfCY

La classe 1945 e 1946 di Vienna Como.
Sergio.. Gio'.. vedi freccia, Pietro dx,  ci ha lasciato vittima di un incidente cinquant'anni fa, Rachele ci ha lasciato un anno fa, Chicco ci ha lasciato quarant'anni fa. Giuseppe alcuni anni fa.. insieme a Mariagrazia e Costantino... Gli altri: Aldo,  Emiliana,  Luisella,  Mariella e Antonietta sono ancora vivi e gli auguriamo lunga vita .. a cura di www.acraccademia.it

https://youtu.be/04854XqcfCY
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www.acraccademia.it


Nella foto il ns. presidente ACR ci ricorda che, chi ha tempo non aspetti tempo..

Il tempo che....

Il tempo non si trattiene;
la vita è un compito da fare e che ci portiamo a casa.
Quando una/o guarda e...  sono già le sei del pomeriggio.
Quando una/o guarda ed è già  venerdì.
Quando una/o guarda ed è finito già il mese.
Quando una/o guarda ed è già finito un anno.
Quando una/o guarda e già sono passati 40... 50.. 60 o 70 anni...
Quando una/o guarda e si accorge di aver perso un amica/o.
Quando una/o guarda l'amore della propria vita andarsene e si accorge che è tardi per tornare indietro... Anche se non è  mai troppo tardi x amare ...

Non smettiamo mai di fare qualcosa che ci piace per mancanza di tempo, non smettiamo mai di avere qualcuno accanto a noi o di  goderci la sana solitudine.
Perché i nostri figli subito non saranno piú nostri e dovremo fare qualcosa con questo tempo che resta... Vivendo e non vegetando..

Proviamo ad eliminare il
Tempo sprecato.. Amando tantissimo!
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venerdì 1 novembre 2019

Oscar no al bullismo e si alla salvaguardia ambientale...


https://youtu.be/04854XqcfCY
Nella foto il ns. presidente ACR ci ricorda che, chi ha tempo non aspetti tempo.. Il tempo che.... Il tempo non si trattiene; la vita è un compito da fare e che ci portiamo a casa. Quando una/o guarda e... sono già le sei del pomeriggio. Quando una/o guarda ed è già venerdì. Quando una/o guarda ed è finito già il mese. Quando una/o guarda ed è già un impegno da parte mia perché
Sei la mia amica del ♥
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Acr


Il 4 Novembre dell'anno del Signore

Santa Carla del mio ♥ 

Buonanotte 😍 mio
 stupenda bellllissima Carla  
è il tuo onomastico Augurissimi 
Alla luce dei miei occhi del mio ♥ 
La mia anima si perde nei tuoi 👓 
ti adoro mia dolce regina del ♥ 
AUGURI mia mamma mia sorella
Mia sposa.. mia Amante ..
Mia MADONNINA. 
Libera e sinceramente 
Donna vera. 

Già di Gio '

martedì 22 ottobre 2019

Lettere al Direttore

Lettere al Direttore!

Appunti filosofeggianti.
a cura di Francesco Costantino.. Filosofo!
   
Politica Italiana 2019-10-21

     Egregio Sig. Direttore con il Suo

    permesso voglio, oggi, commentare

    i fatti della politica italiana.

    Tutti sono d’accordo nel dire che va

    superata la contrapposizione fra destra

    e sinistra, secondo me l’idea è giusta

    ma per l’Italia non è cosa da fare,

    prima gli italiani devono fare altro.

      Cosa? Lo spiego qui di seguito.

   Per semplicità prendo come riferimen-

   to i “gilet gialli” francesi. E qui il primo

   sbaglio italiano, i gilet gialli è il vestito

   che indossano i manifestanti, vestito

   che in antico era il pantalone largo del

   contadino nel medio evo, i san culottes

   della rivoluzione francese, insomma i

   gilet gialli sono solo qualcosa di legato

  al momento storico a facile di cambiare

  nel futuro. In Francia i gilet gialli sono

  subito associati alla “Jacquerie”.

   Adesso spieghiamo cos’è la Jacquerie.

  E’ il nome che i nobili associavano ai

  contadini, alla plebe, ai servi della gleba.

  Questa storia inizia, più o meno, con

  Carlo Magno, o per meglio dire con la fine

  delle invasioni barbariche, all’epoca, come

  oggi, non sempre le coppie avevano una

  legittima discendenza, così alla morte del

  signore del posto spesso succedeva una

  persona non proprio acculturata ma devota

  la Re del momento, questo nuovo signore

  di solito strappava i patti del de cuius e ne

  sottoscriveva uno nuovo con i rappresentan-

  ti dei contadini. Però spesso e volentieri

  detti patti non venivano rispettati proprio

  dal nuovo signore, ed ecco che Jaques, il

  contadino, si rivolgeva ad un avvocato,

  che non era Azzeccagarburgli, in modo che

  la questione venisse portata al Re, questi

  nominava un legato che andava sul posto

  per capire la lite, prendere appunti e ripor-

  tare i fatti al re, il quale leggeva il reso-

  conto ed emetteva la sentenza, che di

  solito era equa, accettata e fatta rispettare.

  Il Re aveva tutto l’interesse ad essere sopra

  le parti perché  il suo scopo era di pacifica-

  re il suo regno riscuotere le tasse, circon-

  darsi di belle cose, armare un esercito per

  essere pronto alla guerra.

   Infatti, per ritornar all’oggi, Macron il Pre-

  sidente attuale francese, ha sentito i rap-

  presentanti dei gilet gialli, ha capito il pro-

  blema e ha cercato e cerca di trovare una

  soluzione. Tralasciamo il fatto che i gilet

  gialli si dividono fra massimalisti e rifor-

  misti per non entrare nelle polemiche del

  caso. Fermiamoci, invece, a considerare

  l’Italia, non abbiamo fiducia negli avvocati,

  ne abbiamo poca nei giudici, non abbiamo

  un re che pensi a come lasciare il ricordo

  del suo passaggio su questa Terra.

   Cosa abbiamo in Italia? Abbiamo l’antica

  idea di chiedere al “Veltro” di turno che

  scenda in Italia e imponga “UNA LEGGE”

  uguale per tutti, dimendicando che il

  Veltro fa anche i suoi interessi che non so-

  no quelli dell’Italia.

   Voglio mettere in evidenza due fatti che

  gli italiani conoscono poco.

  Quando a Schengen si riunirono i leader

  europei escludendo gli italiani i nostri

  statisti in ginocchio, col cappello in mano,

  hanno supplicato di entrare nel club.

  Il club aveva già stabilito le regole e i

  nostri politici li hanno sottoscritti senza

  poterli discutere. Da qui la faccenda del

  diametro dei piselli surgelati e delle maglie

  delle reti da pesca, come al solito gli italia-

  ni sottoscrivono gli accordi e poi non li

  rispettano. L’UE mette a disposizione

  fondi per le infrastrutture ma poi questi

  fondi non possono essere spesi perché

  gli italiani non rispettano le procedure

  sottoscritte.

   Il peggio però e che i giornalisti, novelli

 chierici, si guardano bene di spiegare il

 perché, scrivono solo che la Germania e

 Francia fanno i loro interessi, senza spie-

 gare che questi Paesi rispettano le regole

 liberamente sottoscritti. L’Italia, invece,

 non lo fa.

   Tutto è perduto? No, in Italia oggi 2019

 c’è un embrione di persone in politica che

 suo malgrado affronta questo problema,

 veramente commette errori su errori, ma

 al fondo del tunnel una lucina bianca sem-

 bra esserci, basterà, speriamo.

Carissimo  Francesco Costantino, filosofo baggese e milanese, come si fa a negarti il permesso,  scrivi talmente bene che ti farei un torto imperdonabile se non ti concedersi il permesso.. Ma soprattutto lo farei ai lettori,  che grazie a te finalmente sapranno spiegarsi le ragioni e le motivazioni che spingono il "Veltro" di turno... straniero per parecchi italiani.. Cioè l'Europa, a trattarci come ci trattano a noi Italiani. E pensare che con gli accordi di Roma del 1957, fummo tra i primi,  noi Italiani a pensare in grande e volere l'U. E. Magari pensando ad un nuovo "sacro romano impero".
Invitandoti a proseguire su questo ed altri filoni Filosofici e politici... Chiedo ai lettori di farci sapere cosa ne pensano alla mail: acr-4659@gmail.com   o al 3474917193 (solo da WhatsApp )..rilanciamo i nostri giornali con l'intenzione di riprendere a pubblicare il Milanese x i milanesi e x  il mondo intero.
Sergio Dario Merzario
..direttore di www.acraccademia.it

...ciao mi dici cosa ne pensi?... Grazie Già.. Gio'

mercoledì 16 gennaio 2019

Ultime a cura di F.C. di Acr il BAGGESE!

 
 
ATTUALITA' a cura di Francesco di Acr Gilet gialli, la Francia e l’Italia Tra la fine del 2018 e il mese di gennaio 2019 in Francia c’è la protesta dei “gilets jaunes”, si chiama così perché le persone che protestano indossano il gilet giallo obbligatorio quando l’automobile risulta ferma sulla strada bisognosa di un intervento manuale per ripartire. La protesta è stata innescata dal Presidente Macron con un provvedimento giusto, in linea con le aspettative di tutti, penalizzare l’uso delle energie fossile e facilitare l’uso delle energie rinnovabili. Peccato che questa misura favorisce le èlites ricche e urbanizzate e penalizza la plebe e i servi della gleba che abita le periferie e l’inderland. Questa misura mi ricorda “la tassa sul macinato del 1868 in Italia”. Questa tassa in Italia ha avuto il risultato sperato, con gran danno per le classi subalterne che hanno pagato con il sangue le giuste proteste all’epoca. Ritorniamo in Francia, i francesi hanno una lunga tradizione su queste proteste, le quali in origine si chiamavano “jacquerie”, cioè dall’alto medio evo, dopo l’epoca di Carlo Magno, i contadini venivano chiamati dai nobili con il nomignolo “Jacques Bonhomme”, ii quali (contadini) quando il vassallo del re del tempo non rispettava il contratto stipulato fra la gleba e il nobile si ribellavano fino ad incaricare un avvocato per portar le richieste al re per avere giustizia ( qui dobbiamo registrare una differente situazione giudiziaria, in Francia funzionava perché il re voleva essere giusto per tutti, anche con i propri vassalli più fedeli, in Italia, invece, abbiamo gli “azzeccagarbugli” che facevano gli interesse solo dei ricchi). Riprendiamo il discorso, il re, incarica, leggeva la protesta dei jacqueries nominava un legato, lo inviava in quelle terre con l’incarico di sentire le ragioni degli uni e degli altri, il legato emetteva la sentenza, se questa era accettata dai convenuti bene, altrimenti era il re il persona a ​ derimere la lite, che era applicata senza se e senza ma. Sottopongo all’attenzione del paziente lettore l’ultima jacquerie, siamo nel 1969 il Presidente era De Gaulle, il quale voleva riformare il Senato francese, però aveva tutti i poteri istituzionali contro, cosa fece: nominò come giudice il popolo e attraverso un referendum chiese al giudice di esprimersi, il risultato fu NO, De Gaulle si dimise, andò in meritata pensione. Oggi 2019 il Presidente Macron come vuole risolvere questa protesta? Le energie fossili vanno ridotte fino ad annullarsi, le èlite sono pronte la plebaglia no. Nominerà un giudice terzo per dirimere la protesta? Se non sarà un giudice in carne ed ossa forse, però un giudizio di merito dovrà sortire per forza. Dato che la Francia e l’Italia sono Fratelli-coltelli, una qualche ripercussione ci sarà sugli italiani, Signor Presidente Macron sia la sua decisione buona e giusta così che anche l’Italia e gli italiani ne possano avere benefici ​retti o indiretti. In bocca diretti o indiretti. In bocca al lupo (crepi il lupo).
(Rispondi)

Ultime .. internazionali a cura di Francesco di Acr il BAGGESE!

ATTUALITA' a cura di Francesco di Acr Gilet gialli, la Francia e l’Italia Tra la fine del 2018 e il mese di gennaio 2019 in Francia c’è la protesta dei “gilets jaunes”, si chiama così perché le persone che protestano indossano il gilet giallo obbligatorio quando l’automobile risulta ferma sulla strada bisognosa di un intervento manuale per ripartire. La protesta è stata innescata dal Presidente Macron con un provvedimento giusto, in linea con le aspettative di tutti, penalizzare l’uso delle energie fossile e facilitare l’uso delle energie rinnovabili. Peccato che questa misura favorisce le èlites ricche e urbanizzate e penalizza la plebe e i servi della gleba che abita le periferie e l’inderland. Questa misura mi ricorda “la tassa sul macinato del 1868 in Italia”. Questa tassa in Italia ha avuto il risultato sperato, con gran danno per le classi subalterne che hanno pagato con il sangue le giuste proteste all’epoca. Ritorniamo in Francia, i francesi hanno una lunga tradizione su queste proteste, le quali in origine si chiamavano “jacquerie”, cioè dall’alto medio evo, dopo l’epoca di Carlo Magno, i contadini venivano chiamati dai nobili con il nomignolo “Jacques Bonhomme”, ii quali (contadini) quando il vassallo del re del tempo non rispettava il contratto stipulato fra la gleba e il nobile si ribellavano fino ad incaricare un avvocato per portar le richieste al re per avere giustizia ( qui dobbiamo registrare una differente situazione giudiziaria, in Francia funzionava perché il re voleva essere giusto per tutti, anche con i propri vassalli più fedeli, in Italia, invece, abbiamo gli “azzeccagarbugli” che facevano gli interesse solo dei ricchi). Riprendiamo il discorso, il re, incarica, leggeva la protesta dei jacqueries nominava un legato, lo inviava in quelle terre con l’incarico di sentire le ragioni degli uni e degli altri, il legato emetteva la sentenza, se questa era accettata dai convenuti bene, altrimenti era il re il persona a ​ derimere la lite, che era applicata senza se e senza ma. Sottopongo all’attenzione del paziente lettore l’ultima jacquerie, siamo nel 1969 il Presidente era De Gaulle, il quale voleva riformare il Senato francese, però aveva tutti i poteri istituzionali contro, cosa fece: nominò come giudice il popolo e attraverso un referendum chiese al giudice di esprimersi, il risultato fu NO, De Gaulle si dimise, andò in meritata pensione. Oggi 2019 il Presidente Macron come vuole risolvere questa protesta? Le energie fossili vanno ridotte fino ad annullarsi, le èlite sono pronte la plebaglia no. Nominerà un giudice terzo per dirimere la protesta? Se non sarà un giudice in carne ed ossa forse, però un giudizio di merito dovrà sortire per forza. Dato che la Francia e l’Italia sono Fratelli-coltelli, una qualche ripercussione ci sarà sugli italiani, Signor Presidente Macron sia la sua decisione buona e giusta così che anche l’Italia e gli italiani ne possano avere benefici ​retti o indiretti. In bocca diretti o indiretti. In bocca al lupo (crepi il lupo).
(Rispondi)