ATTUALITA' a cura di Francesco di Acr Gilet gialli, la Francia e l’Italia Tra la fine del 2018 e il mese di gennaio 2019 in Francia c’è la protesta dei “gilets jaunes”, si chiama così perché le persone che protestano indossano il gilet giallo obbligatorio quando l’automobile risulta ferma sulla strada bisognosa di un intervento manuale per ripartire. La protesta è stata innescata dal Presidente Macron con un provvedimento giusto, in linea con le aspettative di tutti, penalizzare l’uso delle energie fossile e facilitare l’uso delle energie rinnovabili. Peccato che questa misura favorisce le èlites ricche e urbanizzate e penalizza la plebe e i servi della gleba che abita le periferie e l’inderland. Questa misura mi ricorda “la tassa sul macinato del 1868 in Italia”. Questa tassa in Italia ha avuto il risultato sperato, con gran danno per le classi subalterne che hanno pagato con il sangue le giuste proteste all’epoca. Ritorniamo in Francia, i francesi hanno una lunga tradizione su queste proteste, le quali in origine si chiamavano “jacquerie”, cioè dall’alto medio evo, dopo l’epoca di Carlo Magno, i contadini venivano chiamati dai nobili con il nomignolo “Jacques Bonhomme”, ii quali (contadini) quando il vassallo del re del tempo non rispettava il contratto stipulato fra la gleba e il nobile si ribellavano fino ad incaricare un avvocato per portar le richieste al re per avere giustizia ( qui dobbiamo registrare una differente situazione giudiziaria, in Francia funzionava perché il re voleva essere giusto per tutti, anche con i propri vassalli più fedeli, in Italia, invece, abbiamo gli “azzeccagarbugli” che facevano gli interesse solo dei ricchi). Riprendiamo il discorso, il re, incarica, leggeva la protesta dei jacqueries nominava un legato, lo inviava in quelle terre con l’incarico di sentire le ragioni degli uni e degli altri, il legato emetteva la sentenza, se questa era accettata dai convenuti bene, altrimenti era il re il persona a derimere la lite, che era applicata senza se e senza ma. Sottopongo all’attenzione del paziente lettore l’ultima jacquerie, siamo nel 1969 il Presidente era De Gaulle, il quale voleva riformare il Senato francese, però aveva tutti i poteri istituzionali contro, cosa fece: nominò come giudice il popolo e attraverso un referendum chiese al giudice di esprimersi, il risultato fu NO, De Gaulle si dimise, andò in meritata pensione. Oggi 2019 il Presidente Macron come vuole risolvere questa protesta? Le energie fossili vanno ridotte fino ad annullarsi, le èlite sono pronte la plebaglia no. Nominerà un giudice terzo per dirimere la protesta? Se non sarà un giudice in carne ed ossa forse, però un giudizio di merito dovrà sortire per forza. Dato che la Francia e l’Italia sono Fratelli-coltelli, una qualche ripercussione ci sarà sugli italiani, Signor Presidente Macron sia la sua decisione buona e giusta così che anche l’Italia e gli italiani ne possano avere benefici retti o indiretti. In bocca diretti o indiretti. In bocca al lupo (crepi il lupo).
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(Onlus di fatto).. acraccademia.it ..non ha scopo di lucro... e afferma che anche il volontariato è fondamentale .. senza di quello.. è come avere gli okki kiusi.. non ci si vede! Cmq VI RINGRAZIAMO DI ESSERCI..CIAO.. 6 utile ..torna e collaborare..è poi x AMICI e PERSONE INTELLIGENTI: ..una donazione all'ACR-Onlus? .. il 5x1000 C.F.97365190152 o a don G.! MEMORIA.. "La memoria è il ventre dell'ANIMA!" NELLA FOTO BANDI OSCAR..
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Missione: “ACR (Onlus) svolge un’attività socio-culturale di prevenzione al BULLISMO. -‘dal 1987 ad oggi ”.. combatte le DEVIANZE GIOVANILI-il Cyberbullismo e "Bulli e Bullismo.. Vandali e Vandalismo” con l'OSCAR e crea protocolli d’intesa, tra operatori sociali, Associazioni, e Comitati. Breve Storia del Concorso di poesia/arti e mestieri OSCAR: Nasce nel 1987 a Milano, da un'intuizione di Sergio Dario Merzario, Rio, Semenza, Maderna e altri, prende il via il Concorso "IL BAGGESE". Acr, Repo e Paza nel 1999, lo trasformano nel trofeo lombardo ( che nel 2002 diviene TROFEO LOMBARDO LIGURE). Nel 2006 diventa OSCAR Internazionale CONTRO il BULLISMO con il contributo di Sergio Dario Merzario, Ketti Concetta Bosco , le biblioteche e l'Unicef Prov. di IMPERIA!”
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Care/i Lettrici/lettori! Questo è uno dei tanti Blog dell'Acr-Onlus, che con tantissime .. persone.. DONNE ..Uomini.. Giovani.. e Associazioni.. NO PROFIT.. lottano contro il BULLISMO e per la VIVIBILITA' con l' Ambiente. Il successo di un blog sta nel numero dei commenti, Vi preghiamo pertanto di commentare, anche solo con domande o con divergenze. Non abbiate paura. STIAMO LAVORANDO PER VOI... Cordialità da http://www.acraccademia.it/ e da appuntamentiacr-onlus.blogspot.it/ .. youtube.com/watch?v=uTrMRAggZ6s
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mercoledì 16 gennaio 2019
Ultime .. internazionali a cura di Francesco di Acr il BAGGESE!
ATTUALITA' a cura di Francesco di Acr Gilet gialli, la Francia e l’Italia Tra la fine del 2018 e il mese di gennaio 2019 in Francia c’è la protesta dei “gilets jaunes”, si chiama così perché le persone che protestano indossano il gilet giallo obbligatorio quando l’automobile risulta ferma sulla strada bisognosa di un intervento manuale per ripartire. La protesta è stata innescata dal Presidente Macron con un provvedimento giusto, in linea con le aspettative di tutti, penalizzare l’uso delle energie fossile e facilitare l’uso delle energie rinnovabili. Peccato che questa misura favorisce le èlites ricche e urbanizzate e penalizza la plebe e i servi della gleba che abita le periferie e l’inderland. Questa misura mi ricorda “la tassa sul macinato del 1868 in Italia”. Questa tassa in Italia ha avuto il risultato sperato, con gran danno per le classi subalterne che hanno pagato con il sangue le giuste proteste all’epoca. Ritorniamo in Francia, i francesi hanno una lunga tradizione su queste proteste, le quali in origine si chiamavano “jacquerie”, cioè dall’alto medio evo, dopo l’epoca di Carlo Magno, i contadini venivano chiamati dai nobili con il nomignolo “Jacques Bonhomme”, ii quali (contadini) quando il vassallo del re del tempo non rispettava il contratto stipulato fra la gleba e il nobile si ribellavano fino ad incaricare un avvocato per portar le richieste al re per avere giustizia ( qui dobbiamo registrare una differente situazione giudiziaria, in Francia funzionava perché il re voleva essere giusto per tutti, anche con i propri vassalli più fedeli, in Italia, invece, abbiamo gli “azzeccagarbugli” che facevano gli interesse solo dei ricchi). Riprendiamo il discorso, il re, incarica, leggeva la protesta dei jacqueries nominava un legato, lo inviava in quelle terre con l’incarico di sentire le ragioni degli uni e degli altri, il legato emetteva la sentenza, se questa era accettata dai convenuti bene, altrimenti era il re il persona a derimere la lite, che era applicata senza se e senza ma. Sottopongo all’attenzione del paziente lettore l’ultima jacquerie, siamo nel 1969 il Presidente era De Gaulle, il quale voleva riformare il Senato francese, però aveva tutti i poteri istituzionali contro, cosa fece: nominò come giudice il popolo e attraverso un referendum chiese al giudice di esprimersi, il risultato fu NO, De Gaulle si dimise, andò in meritata pensione. Oggi 2019 il Presidente Macron come vuole risolvere questa protesta? Le energie fossili vanno ridotte fino ad annullarsi, le èlite sono pronte la plebaglia no. Nominerà un giudice terzo per dirimere la protesta? Se non sarà un giudice in carne ed ossa forse, però un giudizio di merito dovrà sortire per forza. Dato che la Francia e l’Italia sono Fratelli-coltelli, una qualche ripercussione ci sarà sugli italiani, Signor Presidente Macron sia la sua decisione buona e giusta così che anche l’Italia e gli italiani ne possano avere benefici retti o indiretti. In bocca diretti o indiretti. In bocca al lupo (crepi il lupo).
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