IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA
Ciao ,
spero tu stia bene. Questa settimana vorrei fare una riflessione su quella che credo essere la novità del nostro tempo: la rottura tra nazioni e dentro le nazioni dell'Occidente. Da anni negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei è venuta crescendo al contestazione e l'erosione dei fondamenti dell'Occidente. Questi valori fondanti sono la libertà individuale, la democrazia e la solidarietà sociale. Un tempo erano principi comuni a tutti il mondo occidentale, purtroppo però gli Stati Uniti se ne stanno allontanando brutalmente. Allo stesso tempo, in Europa, crescono sempre di più movimenti aggressivamente nazionalisti, reazionari e razzisti.
Trump agisce contro la libertà di commercio — uno dei pilastri dell’Occidente — e mette in discussione la libertà di stampa, un segnale altrettanto allarmante. Se non vogliamo fermarci a guardare il dito anziché la luna, dobbiamo riconoscere che qui sta la vera sfida delle forze moderate, riformiste, liberali e ambientaliste: difendere un terreno comune. Servono confini larghi, perché solo così possiamo costruire una maggioranza capace di proteggere quei valori.
Oggi sono in discussione i presupposti della nostra convivenza: la solidarietà, l’uguaglianza, la libertà di parola, il pensiero scientifico. Il metodo scientifico stesso, fondamento dei nostri sistemi sanitari e delle politiche pubbliche, è sempre più spesso messo in dubbio. E questo accade proprio dove tali principi erano nati e difesi. Gli Stati Uniti rischiano di trasformarsi in un Paese dominato da una logica imperiale, con un potere concentrato nelle mani di pochi.
Di fronte a questo scenario, dobbiamo tenere stretta l’Europa. Essa rappresenta la dimostrazione che è possibile mantenere l’unità nella diversità, fondando la convivenza su principi democratici, su uno stato sociale e su un’economia sociale di mercato. Di Europa ne vogliamo di più, non di meno.
Serve un protagonismo italiano, perché l’Italia ha tutto da perdere in un indebolimento del progetto europeo. E occorre chiarire che l’Occidente non può essere ridotto all’americanismo. Dire che Meloni vuole “tenere insieme l’Occidente” è una scorciatoia che evita di affrontare il vero nodo: che tipo di Occidente vogliamo?
Se non stiamo attenti, rischiamo di importare i problemi americani in Europa. Oggi, mentre il nostro continente è chiamato a difendere l’Ucraina e la propria sicurezza, l’Europa deve dimostrare di essere non solo un’alleanza economica, ma una comunità di valori, capace di difendere la libertà, la democrazia e la solidarietà che l’hanno resa unica. Per questo, come Circolo Matteotti, insieme a Linkiesta, abbiamo deciso di ragionare più a fondo. Ci vediamo domenica 9 novembre al teatro Franco Parenti, qui tutto il programma e il link per iscriversi.