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Missione: “ACR (Onlus) svolge un’attività socio-culturale di prevenzione al BULLISMO. -‘dal 1987 ad oggi ”.. combatte le DEVIANZE GIOVANILI-il Cyberbullismo e "Bulli e Bullismo.. Vandali e Vandalismo” con l'OSCAR e crea protocolli d’intesa, tra operatori sociali, Associazioni, e Comitati. Breve Storia del Concorso di poesia/arti e mestieri OSCAR: Nasce nel 1987 a Milano, da un'intuizione di Sergio Dario Merzario, Rio, Semenza, Maderna e altri, prende il via il Concorso "IL BAGGESE". Acr, Repo e Paza nel 1999, lo trasformano nel trofeo lombardo ( che nel 2002 diviene TROFEO LOMBARDO LIGURE). Nel 2006 diventa OSCAR Internazionale CONTRO il BULLISMO con il contributo di Sergio Dario Merzario, Ketti Concetta Bosco , le biblioteche e l'Unicef Prov. di IMPERIA!”
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sabato 8 marzo 2025

Ultimissime di il Milanese-Sanremese

Punto e a capo: l'Europa si faccia potenza   IL PUNTO: COS'È SUCCESSO NELLA SETTIMANA PASSATA a cura di Lia*   Ciao Sergio, come stai? Ho scritto molte volte in questa newsletter che l’Unione europea doveva diventare qualcosa di più, che serviva una maggiore unione per affrontare problemi che diventano sempre più globali. Questa mattina, guardando alla settimana passata e ai giorni davanti a noi, ho la sensazione precisa che è passato il tempo degli auspici, delle visioni, dei desideri: quelli che stiamo vivendo sono giorni cruciali, in cui o si fa l’Europa o si muore. L’accelerazione isolazionista impressa dal presidente Trump alla politica estera americana, le provocazioni del vicepresidente Vance e dello stesso Trump contro il presidente ucraino Zelensky nello Studio Ovale venerdì, la decisione del governo di Netanyahu di bloccare gli aiuti umanitari diretti a Gaza per forzare i termini dell’accordo raggiunto a gennaio, sono tutti fatti che dicono una cosa sola: o c’è una potenza europea che si attrezza per fare una politica estera comune oppure il mondo sarà sempre più in balia di nazioni prepotenti e instabilità. Ho provato qui a scrivere perché serve che l’Europa si faccia potenza (in breve: perché è quello che è mancato per aiutare fino in fondo l’Ucraina, e ci siamo ritrovati a dipendere tutti dalle decisioni degli Stati Uniti). Spesso dimentichiamo quanto si possa fare uniti perché vediamo più le mancanze dell’Ue rispetto a quello che funziona (che diamo per scontato, ma in realtà è frutto di decisioni, rinunce, impegno). L’Unione europea è una potenza economica e commerciale perché gli stati hanno deciso di creare un mercato comune e di delegare la Commissione per i negoziati commerciali. Invece è un nano di politica internazionale, perché ogni stato ha voluto mantenere gelosamente il proprio potere. Come ha detto il premier polacco Donald Tusk, è ora di diventare adulti: 500 milioni di europei non possono più implorare 300 milioni di americani di difenderli da 140 milioni di russi. Questi sono i giorni della svolta: dopo il summit convocato dal primo ministro Starmer a Londra di ieri (qui trovi quel che si è deciso), giovedì a Bruxelles si riunirà il Consiglio europeo per iniziare un confronto sulla politica di difesa e estera comune, che sfocerà poi in decisioni nel Consiglio europeo del 18 marzo. Se vi state chiedendo come si può fare l’Europa della difesa trovate una prima risposta in questa intervista dell’ex commissario Thierry Breton. Inoltre, l'esperienza europea, nata dopo le due guerre mondiali, anche nell'istituzione di un esercito comune non deve dimenticare una preziosa lezione: gli eserciti non devono solo avere un significato di deterrenza, ma devono anche consentire che il ruolo centrale di tutte le relazioni tra stati sia svolto dal diritto internazionale e dalle organizzazioni sovranazionali.  E’ importante sottolineare che l’architettura che si sta delineando è basata sulla volontà degli stati (Starmer ieri ha parlato di una coalizione di intenti) e sarà al tempo stesso più grande e più piccola dell’Unione Europea. Ne faranno parte stati come il Canada e il Regno Unito o la Norvegia che non sono nell’Ue (mentre la Turchia vorrebbe svolgere un ruolo di sostegno, ospitando negoziati che includano l’Ucraina), mentre è possibile che l’Ungheria (e forse la Slovacchia?) se ne chiami fuori.  [Macron, Starmer, Zelensky - marzo 2025] E l’Italia? Giorgia Meloni sta provando a tenere insieme l’Europa e gli Stati Uniti, ovvero a rendere meno repentino e doloroso l’allontanamento tra le due sponde dell’Atlantico. In astratto è necessario farlo, ed è anche quello che stanno provando a fare il primo ministro Starmer e il presidente francese Macron. Ma a differenza di questi due, che hanno un piano per l’Ucraina (che include anche un impegno di truppe per il peacekeeping) e impegneranno i propri paesi per essere parte di una soluzione, Giorgia Meloni sta dicendo più no che proponendo idee. Ha detto no alla proposta francese ...segue *Lia Quartapelle Onorevole Clubfturati.blogspot.com

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